NICLA LOBERTO
PERSONA E PERSONALITÀ
NICLA
Ti ricorderemo sempre per aver incarnato:
La dolcezza della Madonna attraverso il tuo dolce sorriso
La generosità ed umiltà, predicata da S. Francesco
La perseveranza nella fede, insegnata da Cristo,
tramite la tua testimonianza tra noi
Sei la colonna portante per molti di noi.
Grazie
Amico e Amica
La lettura di questo libretto ti farà continuare a scoprire la vicenda umana e sopratutto cristiana di Nicla. Potrai conoscere meglio gli aspetti fondamentali della sua personalità, la gran fede, la generosità, l’adolescenza e giovinezza gioiosa ed impegnata. Quello che è descritto, è frutto delle testimonianze di coloro che hanno avuto la fortuna di conoscerla. Entrerai anche in quelle pieghe personali, misteriose anche per coloro che erano a stretto contatto con lei, come il suo amore per i bambini ed i poveri, ed il suo rapporto diretto e profondo con Gesù, Gesù Eucaristia, suo grandissimo Amore. Potrai ammirare una giovane cristiana che, davanti alle scelte della vita riguardo agli affetti, alle mete da prefiggersi e agli ideali da vivere, non si è fatto sconti, ma proprio nel nome dell’Amore vero e penetrante a Gesù, ha voluto vivere la Parola di Dio fino in fondo, cioè essere «santa».
Nella prima pubblicazione abbiamo appreso come Nicla, creatura straordinaria nell’ordinarietà, aveva ben compreso che l’AMORE è un’avventura bellissima, ma difficile, che continua per tutta la vita e si compirà pienamente solo nell’incontro definitivo con il
DIO-AMORE.
• Ha intravisto e si è inabissata nell’immensità di questo Mistero:
• Ha amato tutti, sempre e molto più di se stessa, perdonando sempre e tutti;
•Amando tantissimo, oltre il prossimo, la MAMMA CELESTE, assegnataci da Gesù che si è offerto per noi sulla croce;
•Amando senza riserve il Suo AMORE MISERICORDIOSO e Suo Nutrimento, GESÚ EUCARISTIA …« Gesù tutto per Te…tutto a Te…mio aiuto, mia forza …»;
•Amando con tutto il cuore, (nell’osservanza del primo ed il più grande comandamento), il PADRE CELESTE proclamandogli sempre con Gesù: «sia fatta la Tua Volontà»;
Nicla è stata capace di vedere, nel cuore di quelli che amano con uno sguardo di fede «Dio vivente che si fa segno».
È stata capace di… AMARE…, ha amato tutti in Dio.
La speranza che, attraverso quest’opuscolo, anche tu possa continuare ad essere amico, amica seguace e testimone di Nicla, raccogliendone le confidenze e sentendoti trascinato ad una vita bella, impegnata, a servizio del prossimo, specie dei meno fortunati, con una gran gioia nel cuore.
Per questo ti proponiamo di continuare il dialogo, non soltanto per parlare di Nicla, ma per condividere e scoprire quanti giovani anche oggi desiderano vivere la loro vita in pienezza, verso traguardi più alti.
Ti lasciamo la nostra «mail» per sentire la tua voce e raccogliere i tuoi pensieri, con tanta sincera voglia di conoscerti:
nicla.loberto@libero.it
Per informazioni e comunicazioni potrai scrivere a:
ASSOCIAZIONE «ALLA SCUOLA E TESTIMONI DELLE VIRTÙ DI NICLA LOBERTO»
Parrocchia San Giovanni Battista
Via XX Settembre, 87
47900 Rimini (RN)
Gli amici di Nicla
ASSOCIAZIONE ONLUS NICLA LOBERTO
Presso la Parrocchia di San Giovanni Battista,
Via XX Settembre, 87 - Rimini.
ISTITUZIONE DELL’ASSOCIAZIONE NICLA LOBERTO.
Siamo presso il Santuario della Madonna della Misericordia, nella Chiesa di Santa Chiara in Rimini, ove è stata celebrata una Santa Messa da Sua Eccellenza Mons. Mariano De Nicolò per il Natale celebrato dal personale delle poste di Rimini, ricordando anche Nicla Loberto. I presenti riuniti acclamano Don Salvatore Pratelli, Parroco di San Giovanni Battista in Rimini, quale Direttore e Presidente spirituale dell’Associazione.
In questa Parrocchia di San Giovanni Battista in Rimini NICLA LOBERTO ha vissuto gli ultimissimi anni della sua breve vita, partecipe ed eccezionale animatrice della vita parrocchiale, EDUCATIVA PER I BAMBINI, COINVOLGENTE NELLE LITURGIE, TUTTA A GLORIA DI CRISTO, QUALE «MINISTRO STRAORDINARIO DELL’EUCARESTIA», SOPRATTUTTO A VANTAGGIO DEGLI ANZIANI E DEI MALATI.
Si esamina ed approva lo «Statuto» dell’associazione e l’atto costitutivo, che ogni aderente firma.
Si è riscontrato:
- Il desiderio e l’utilità di incontri degli associati per approfondire la conoscenza di Nicla nel suo essere e vivere la testimonianza di totale impegno e sequela ed imitazione di Cristo, in pienezza di amore ed abbandono in Lui, GESÚ MISERICORDIOSO, amore testimoniato ai poveri, ai malati, in umiltà e donazione. Rimini 10.12.05.
L’atto costitutivo e lo statuto dell’associazione «NICLA LOBERTO» è stato registrato all’ufficio delle entrate di Rimini il 19.12.2005 al n° 13582. E’ stato attribuito il codice fiscale 91097100407, la denominazione è «ALLA SCUOLA E TESTIMONI DELLE VIRTÚ DI NICLA LOBERTO».
E’ stata richiesta l’iscrizione al registro del volontariato, al Presidente della provincia ed al Sindaco di Rimini in data 21.12.2005, con la denominazione «ALLA SCUOLA E TESTIMONI DELLE VIRTÚ DI NICLA LOBERTO», che opera prevalentemente nell’ambito spirituale e religioso.
A seguito della registrazione dell’associazione «NICLA LOBERTO» e della richiesta di riconoscimento del volontariato ONLUS e per facilitare eventuali contributi per la realizzazione delle finalità prefissate dall’associazione, è stato aperto un conto corrente postale n° 69581783, presso l’ufficio postale di Rimini Centro in data 12.01.2006.
- Oltre ai soci fondatori, tutti (amici, conoscenti ed interessati) possono iscriversi all’associazione, compilando una semplice richiesta indicando nome, cognome, indirizzo e recapito telefonico per comunicazioni inviandola all’indirizzo:
ASSOCIAZIONE «ALLA SCUOLA E TESTIMONI DELLE VIRTÚ DI NICLA LOBERTO»
Via XX Settembre, 87 - Rimini, (presso la Parrocchia di San Giovanni Battista).
Sono state stampate due pubblicazioni che presentano Nicla:
Il primo intitolato:
NICLA LOBERTO
UNA PERSONA STRAORDINARIA NELL’ORDINARIETÁ
(Pubblicato il 29.07.2005, primo compleanno mancato per lei).
Il secondo intitolato:
NICLA LOBERTO
HANNO SCRITTO DI LEI...
Fulgido esempio di testimonianza dei valori cristiani.
(Pubblicato il 05.09.2005 anniversario della partenza per il Cielo e festa liturgica della Beata Madre Teresa di Calcutta, per Nicla, ispiratrice della scelta di vita e giorno dell’anniversario della Beatificazione di Alberto Marvelli, anch’egli guida
di vita cristiana per lei).
I soci fondatori e Don Pasquale, padre spirituale e confessore di Nicla, negli ultimi anni del di lei calvario, partecipano questi avvenimenti, perchè tanti altri si uniscano a loro nella «SCUOLA E TESTIMONI DI VITA PIENAMENTE CRISTIANA DATACI DA NICLA.
Rimini 25.01.2005
DAL MESE DI APRILE
Il giorno 05 di ogni mese, alle 20:30 nella «Sala Nicla Loberto», Parrocchia San Giovanni Battista avviene un incontro:
Ricordando...approfondendo la conoscenza di Nicla per viverne l’esempio.
PERSONA E PERSONALITÀ DI NICLA LOBERTO
La vera dignità di una persona è conseguente della sua creazione ad immagine e somiglianza di Dio; e sarà realtà piena nella vita eterna, partecipando della beatitudine divina. La persona umana realizzerà, o no, questa vocazione, se con atti liberi e lasciandosi aiutare dalla grazia, progredirà nelle Virtù Teologali e Morali, combattendo e vincendo ogni tentazione o peccato. La libertà di aderire a Dio-Creatore caratterizza gli atti propriamente umani ed è un’esigenza inseparabile dalla dignità della persona. Nicla ovunque è stata conosciuta, apprezzata, stimata, onorata, amata da tantissimi, che hanno saputo leggere la sua anima di cristiana nella realtà di vita, impreziosita da tutte le virtù.
La persona virtuosa, con tutte le proprie energie sensibili e spirituali, tende non tanto a fare il bene, ma tende al meglio.
Nicla ha vissuto in pienezza l’esortazione di S. Paolo ai Filippesi 4,8: «Tutto quello che è vero, nobile, giusto, puro, amabile, onorato, quello che è virtù e merita lode, tutto questo sia oggetto dei vostri pensieri». Nicla aveva la disposizione abituale e ferma a fare il bene. Le virtù sono state le radici, primarie e madri, della sua crescita cristiana: esse, umanamente acquisite praticando liberamente il bene, aiutano l’essere umano a trovare e restare nell’Amore Divino.
LE VIRTÙ TEOLOGALI
FEDE, SPERANZA, CARITÀ
a ed in Dio: Padre, Figlio e Spirito Santo, in pienezza totale a Gesù, Figlio di Dio fatto uomo, il suo GESÙ MISERICORDIA:
LE VIRTÙ MORALI o CARDINALI:
Poichè suppliscono o realizzino la funzione del cardine, che comprendiamo bene dell’utilità e vantaggio in porte, finestre, ecc..nella vita del cristiano sono quattro
PRUDENZA, GIUSTIZIA, FORTEZZA, TEMPERANZA
Queste pur essendo della persona umana, con l’aiuto di Dio, ne formano, lavorano, impreziosiscono il carattere, dando a chi le vive, quella personalità che è spontanea per la pratica del bene.
Le Virtù Teologali danno vera vita ed abbondanza di frutto alle Virtù Morali o Cardinali, a tutta la persona che sempre si lascerà sostenere e guidare dai «sette doni dello Spirito Santo».
È dono inestimabile e gioia anche se incontra:
dolore, incomprensione, contrarietà, cattiveria.
Gesù, Agnello innocente, condotto al macello senza belare o lamentarsi, è stato il Maestro e l’Agnello da imitare in tutto.
Nicla è stata esempio di:
UMILTÀ |
SEMPLICITÀ |
DOLCEZZA |
DELICATEZZA |
SENSIBILITÀ |
ALTRUISMO |
CARITATEVOLE |
LUMINOSA |
PERDONO |
OBBEDIENZA |
RISPETTO |
MANSUETUDINE |
ASCOLTO |
TRIONFO del BENE, dell’AMORE |
FRATERNITÀ con tutti in Cristo |
Tutte le virtù le riscontriamo testimoniate, vissute da Nicla.
La sua vita è stata caratterizzata da:
ESSERE non apparire;
DARE non prendere o avere.
Quando Nicla, rivolgendosi al suo confessore e Padre Spirituale, si dichiarava debole, incerta, peccatrice: era l’umiltà della santità che la faceva parlare. Chi, senza alcuna riserva, era incline ed impegnata al bene in ogni situazione della giornata e della vita, da quale illusione, tentazione o peccato avrebbe potuto essere vinta?
La risposta del Padre Spirituale non poteva essere che:
«Quali sono i peccati?,....Fammeli vedere,....Dove sono?»
Dove risiede la Grazia non ci può essere peccato.
Vero e pieno senso della famiglia in un sempre pronto dare, rimettendoci e rinunciando anche a giusti e doverosi diritti. Prescindendo da ogni altra considerazione, iniziarono, ben diversamente da una sola giornata di Passione per Gesù, ben due anni di sofferenze, sotto tanti aspetti, paralleli alla Passione di Gesù. Per Nicla arrivò il «…tutto e compiuto...» con l’ultimo intervento per liberarla dal liquido sieroso che opprimeva il suo cuore, operazione con una bassissima dose d’anestetico e durata oltre il previsto, una sonda le perforava il petto provocando dolori lancinanti e, facendo rimanere increduli i medici della sua soglia di sopportazione del dolore, spiegava:
«Tengo il palmo della mano aperta rivolta in alto… Gesù la prende…, la tiene…, mi dà forza, altrimenti mi prenderebbe l’ansia».
Al medico che, all’uscita dalla sala operatoria si congratulava con Nicla «… mite agnello condotto al macello e che non si agita e lamenta» con un sorriso consentito al momento e alzando il dito indice al cielo, affermava:
«…è Lui la mia forza!».
«Signore, fa che la nostra vita resti sempre unita alla tua offerta sull’altare» (sua preghiera dei fedeli).
Le virtù teologali, morali, umane, di misericordia hanno regolato e ritmato la crescita della persona e della personalità umana, spirituale, cristiana di Nicla.
La testimonianza di un’amica, dall’infanzia fino alla porta dell’eternità, ce ne indica: tempi, modi, risultati o frutti.
«…Grazie a lei che mi sono riavvicinata alla vita di Parrocchia che avevo abbandonato dopo la prima comunione. Lei mi ha insegnato a recitare il S. Rosario ed a pregare. Congiuntamente siamo diventate membri dell’Apostolato della Preghiera. Per me, ed a giudizio di tutti gli amici e conoscenti, Nicla era buona, cara, premurosa, non offensiva, sensibile, disponibile e pronta a confortare tutti sia citando la Parola di Dio che con la sua vicinanza.
Per me è stata una maestra di vita, mi ha insegnato tanto. Per lei e grazie a lei, ho ripreso in mano la corona del rosario e per lei continuerò ad sgranarla come faceva lei.
Ha combattuto la malattia con tutte le sue forze, voleva vivere per crescere il suo bambino e per il suo Gesù, diceva: «Porto la Croce con amore, ho ancora da fare molto per il mio Gesù».
Voleva dedicare gli anni della sua vita agli altri, portando loro il Cristo che tanto amava. Ci ha fatto dono della sua fede della quale è stata testimone altissima. Pur nell’immensa sofferenza, non ha mai abbandonato la speranza e l’amore per Cristo, Lui era la sua guida, il suo sostegno, la sua forza, il suo coraggio; la mia fede traballava innanzi al suo immenso dolore fisico e psicologico, la sua si rafforzava ed era esempio per noi tutti, anzi lei affermava di pregare di più. In uno dei nostri ultimi incontri mi ha detto:
«Ho il dono di una gran fede e non posso lasciarmi alla disperazione … se penso che non c’è più niente da fare per me e se penso al mio bambino … ed allora trovo conforto affidandomi a Gesù chiedendogli di pensarci Lui». Ha accettato tutto per Lui, per fare la Sua Volontà, per non deluderLo, era il primo dei suoi pensieri, si è annientata nella vita terrena per Cristo.
Questa era Nicla, dolce affettuosa, con un pensiero positivo per tutti, era generosa, si prodigava sempre per gli altri mettendo all’ultimo posto le sue esigenze personali, e tutto ciò per tutta la sua vita ed anche durante la sua malattia.
Era grande Nicla!
Sono certa che veglia su tutti noi e continuerà a vivere dentro di noi, la sua vita continui a significare tanto per tutti, perché continui ad insegnare ad amare, perché sia di esempio per tanti.
UN INCONTRO PARTICOLARE
Nicla ha tanto amato Gesù Misericordioso e certamente ha anche amato la di Lui Madre, la Mamma della Misericordia. Ogni grazia viene a noi per intercessione della Beata Vergine. La devozione di Nicla alla Madonna del Rosario, venerazione che lei ha sempre onorato giornalmente attraverso il rosario, deriva da un evento particolare accaduto a Pompei in fanciullezza. In uno dei suoi primi pellegrinaggi alla Basilica di Pompei, da ragazzina con la sua famiglia, si appartò per conto suo per meditare e pregare, quando le si avvicinò un vecchietto con la barba bianca ed un bastone. Costui le disse «sei una brava e buona ragazza,... prega, preghiamo» si sedette vicino. La ragazzina Nicla lo guardò negli occhi e continuò a pregare. Poco dopo il vecchietto la salutò dicendo «vado via continua a pregare». Nicla, assorta nella preghiera, non ebbe molto tempo per riflettere sull’accaduto e quando lo fece affrettandosi verso l’uscita della Basilica
si disse:
«Non l’ho neanche ringraziato, forse aveva bisogno di qualcosa»;
uscita rimase incredula: il vecchietto non c’era più, era stato molto rapido.
Dopo la S. Messa Nicla andò con i suoi genitori nella Cripta e vedendo le foto e la salma di Bartolo Longo con gli stessi vestiti, con stupore, emozionata e con la voce tremante disse: «Mamma quest’uomo l’ho visto poco prima nel Santuario con gli stessi abiti e mi ha parlato», raccontando di seguito quanto accaduto.
Era Bartolo Longo, il Beato.
NICLA «BERSAGLIERA…DI DIO»
In età giovanile Nicla ascoltando da suo fratello Pino, il «Credo del Bersagliere», spirito della filosofia cremisi su cui si fonda la specialità dei fanti piumati, fu profondamente colpita dal suo contenuto e dalla similitudine con gli insegnamenti espressi dal suo amato Poverello d'Assisi.
CREDO DEL BERSAGLIERE
Credo che la vita è un dono inestimabile,
del quale non sono padrone, ma solo
amministratore.
Credo che la vita è gioia, anche quando
trovo sul mio cammino dolore,
incomprensione, contrarietà, cattiveria.
Credo che nella vita vale essere,… non apparire.
Credo che nella vita valga più dare,… che avere.
Credo che la mia vita, iniziata nel tempo,
si perfezionerà solo nell'Eternità.
Credo importantissimo realizzare con i
fatti, quello che si dice con le parole.
Credo assolutamente necessario fare
sempre e comunque il bene.
Credo che galantuomo non è colui che
si sforza di esserlo, ma colui che opera
come tale.
Credo che nel cuore di ogni uomo c'è
sempre un germe di bontà, che non è
facile scoprire ed apprezzare.
Credo che in ogni uomo c'è un fratello,
al di là dei suoi difetti, dei suoi convincimenti,
della sua nazionalità e del colore della sua pelle.
Per il riconoscersi nella dinamicità e nei valori dei bersaglieri, da adolescente decise di iscriversi, come simpatizzante al gruppo femminile dell’Associazione Nazionale Bersaglieri, sezione di Bari. Aveva apprezzato che il bersaglierismo è… amicizia, fratellanza, disponibilità, spirito di servizio, alto senso di libertà e di giustizia, di democrazia, di pace, di gioia di vivere, di stare insieme ed operare con altri nel sociale senza pregiudizi di sorta. Principi morali che Nicla, diciottenne, ha fatto suoi, facendoli crescere «selva imponente e fruttuosissima» Queste scelte di vita, di comportamento ed operatività umana, personale e sociale sono vivificate dall’innesto della persona in Cristo col S. Battesimo e le conseguenti azioni sono impreziosite con la capacità di dare sovrabbondanza di frutto per la linfa della Grazia...questo ci farà comprendere, accettare..., gioire per «il giganteggiare cristiano» della nostra Nicla Loberto.
Nicla, da quando si era trasferita a Rimini, collaborava con suo fratello Pino a realizzare i raduni dei bersaglieri, in particolare gli offriva spunti ed idee per l’organizzazione.Per la sua sensibilità verso l’infanzia, parte della popolazione maggiormente indifesa e vittima delle scelte degli adulti, aveva proposto a suo fratello, presidente dell’Associazione Nazionale Bersaglieri di Forlì, di far diventare il gruppo dei fanti piumati forlivesi i «paladini» della causa dei bambini sofferenti. Pertanto Nicla e Pino hanno promosso per numerosi anni eventi di solidarietà sociale a favore d’importanti organizzazioni a livello internazionale e nazionale quali l’Unicef ed il Telefono Azzurro, …. raccogliendo fondi nei vari raduni bersaglieri per offrire sostegno alle organizzazioni che meritano maggiore considerazione. I suoi atteggiamenti apprezzabili e validi, hanno dimostrato che la vita di un uomo o di una donna, si arricchisce proprio attraverso la molteplicità e la validità dei rapporti sociali che rendono più ricco e proficuo anche il rapporto con la famiglia, i colleghi, la comunità laica. Si può affermare che ha saputo testimoniare in ogni realtà sociale i valori espressi da Cristo, anche operando nell’associazione bersaglieri. Tutte le caratteristiche, specificità e opere ispirate dal «Credo del Bersagliere» Nicla ha visto e realizzato sublimandole nella fede e nelle «7 opere di misericordia spirituali e corporali» e virtù cristiane vissute in modo entusiasmante ed eroico, per cui è stata definita giustamente ed appropriatamente «LA BERSAGLIERA... ...di DIO».
«BERSAGLIERA... DI DIO» per fede vissuta e testimoniata con entusiasmo e senza remore; senza temere ostacoli (quasi sospinta nel suo cuore dalla fanfara) per amore irrefrenabile a Dio, e al Suo Figlio, visibile-incarnato in Gesù Cristo, e sostenuta dal DIO-AMORE, spirito di vita, di grazia, di forza, di consolazione «sia fatta la Tua Volontà» sempre e nonostante ogni contrarietà.
Come il bersagliere risponde allo squillo di tromba, immediatamente con il suo specifico e caratteristico comportamento, così Nicla per amore verso il prossimo, sempre pronta in ogni situazione di misericordia spirituale o materiale, accorreva in aiuto di chi lo richiedeva.
...una difficoltà,...un problema,..., Nicla rispondeva: coraggio, non avere paura, ecco... ci sono io,... pregherò.
Al rientro in casa, la mamma chiedeva:
..dov’è il giubbotto?...dov’è l’ombrello?...dov’è?...
Lei rispondeva:
Mamma una signora aveva freddo,... un vecchietto si bagnava... le ho donate... aveva bisogno.
Nella «Casa Leone» a Pavia per i ricoverati diurni ed operati, nella notte di Natale, prepara personalmente con impeto ed entusiasmo, a sue spese, la cena per tutti, (avanti, avanti...di corsa),
Fede-Amore da ed a DIO-AMORE.
DEVOZIONE alla MADONNA
Nicla amò intensamente la Madonna con qualunque titolo. Dal battesimo, i genitori la consacrarono alla Madonna Immacolata. Da piccola, quando cominciò a frequentare la Parrocchia di S. Maria delle Vittorie in Bari, indossò lo scapolare della Madonna del Carmelo. Venerò la Madonna d’Odegidria nella Cattedrale di Bari. Seguendo le orme di sua madre, iniziò anche la devozione alla Madonna del Rosario di Pompei, la quale sarà la colonna portante di tutta la sua vita.
All’età di quindici anni, in una delle sue consuete visite-pellegrinaggio con i genitori, a Pompei avvenne l’incontro particolare con Bartolo Longo, allora ancora lontano dagli onori degli altari. Così con maggior impegno ed entusiasmo, iniziano la devozione dei quindici sabati, della Supplica e del Rosario quotidiano.
Partecipò con entusiasmo ai pellegrinaggi parrocchiali ai vari santuari che gli si proponevano nei vari periodi dell’anno, nonché effettuava visite private di propria iniziativa nei tanti santuari mariani:
Madonna di Odegidria, nella cattedrale di Bari;
Madonna del Pozzo a Capurso di Bari;
Madonna del Santuario di Pompei;
Madonna delle Grazie a S.Giovanni Rotondo;
Montevergine in Avellino;
Oropa a Biella, quando si trasferì per motivi di lavoro;
«Consolata» e «Maria Ausiliatrice» quando era in Torino;
S. Maria degli Angeli ad Assisi;
Loreto, quale sua tappa obbligatoria nei frequenti viaggi tra nord e sud;
Madonna della Misericordia in Rimini;
La Beata Maria Vergine del Carmelo nella sua ultima parrocchia.
La Beata Vergine dalla nascita al suo funerale in Rimini in San Giovanni Battista, «Santuario della Madonna del Carmelo» è stata la MAMMA DEL CIELO.
Si poneva spesso un interrogativo nella sua mente e che lo esternava alla sua mamma:
«Gesù sarà dispiaciuto se amo più Lui della sua Mamma?»
Amava tantissimo la Madonna, ma Gesù era il suo grandissimo Amore:
GESÙ MISERICORDIOSO;
GESÙ EUCARESTIA.
INNAMORATA DELL’EUCARESTIA
Nicla, dopo aver ricevuto l’Eucaristia, si fermava a lungo in chiesa: non c’era per lei gioia più grande della contemplazione di Gesù ricevuto nel proprio cuore. La mole di lavoro che svolgeva in parrocchia, con costanza ed entusiasmo, era straordinaria: eppure non correva il rischio di tante persone d’azione, che vedevano a poco a poco impoverita la loro vita interiore, smarrendosi perché proiettati unicamente verso l’esterno. Sconvolgente ed esaltante, durante le «Sante Quarant’Ore» contemplarla in raccoglimento, quasi immobile, dalle 10:30 del mattino sino alle 16:00, senza pensare neanche al mangiare, estatica in Adorazione del suo GESÚ EUCARISTICO. Nicla tendeva ad una «spiritualizzazione delle azioni» e radicava la sua attività: nella preghiera. Rafforzava la sua vita interiore nei ritiri ed esercizi spirituali, leggeva la Parola e le vite dei santi e le interiorizzava. Per la sua passione per il Corpo di Cristo e la sua infinita generosità, diventava «Ministro Straordinario dell’Eucaristia».
PERCORSO DI FEDE
Nella Parrocchia S. Maria delle Vittorie retta dai Carmelitani, ha fatto la «prima comunione» ed indossato lo Scapolare del Carmelo, Vergine del Carmelo. Il suo attaccamento e venerazione alla casa di Dio lo esternava, sin da adolescente, attraverso la partecipazione attiva alla messa mattutina delle ore sette per animarla con i canti e la musica che lei stessa suonava per esaltarne la Liturgia. Già da ragazza ha cominciato a «Proclamare la Parola di Dio» con entusiasta disponibilità, con competenza, con autorevolezza, ma anche tantissima umiltà. «Parola di Dio», che in Nicla ha prodotto abbondanza di frutto, secondo il Primo e più grande Comandamento, insegnatoci da Gesù.
Ne ha dato testimonianza di robusta e profonda Fede ovunque ha vissuto. Quando, per l’ultima volta, ha proclamato la Parola di Dio, con chiarezza, umiltà e fede, il 29 maggio 2004 in occasione del matrimonio del suo fratello Michele, in tutti i presenti ha suscitato una forte emozione rinunciando, per la circostanza, alle stampelle e alla sedia a rotelle che le erano necessarie. Aiuto catechista già da ragazza dopo la Comunione e la Cresima; seguì le tracce formative, nell’ottobre 1976, dell’Azione Cattolica Ragazzi e dall’ottobre 1980 dell’Azione Cattolica Giovani; fu guida del gruppo giovani della stessa organizzazione cattolica nelle Parrocchie di S. Maria delle Vittorie e S. Andrea Apostolo in Bari. La sua formazione è stata continua da bambina fino all’aprile 2000 attraverso il servizio di «Ministro Straordinario dell’Eucaristia», in S. Giovanni Battista in Rimini. Tutto questo vissuto con fede, come ha vissuto con fede la sua sofferenza ed il dolore.
Tutte le attività sono state caratterizzate dal suo generoso slancio generato dalla fede. Il suo modo di essere è stato guidato sempre dalla Parola di Gesù, la quale è stata chiara per lei: « se qualcuno vuole venire dietro di me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua»; In questa realtà, Nicla è stata grandissima e meravigliosa.
GIOVANE DI AZIONE CATTOLICA
Se il primo impatto formativo, fuori della famiglia, fu con la Parrocchia S. Maria delle Vittorie in Bari: è nell’Azione Cattolica che Nicla realizza la crescita e comincia a maturare i primi frutti del suo cammino spirituale. Dopo un periodo di sostegno collaborativo con il parroco diventa animatrice e guida dell’Azione Cattolica Ragazzi. Faceva in modo di partecipare a tutti gli incontri e congressi a cui partecipava attivamente. A Bari, in occasione del trasferimento con la sua famiglia d’origine in una nuova Comunità parrocchiale di S. Andrea Ap., di nuova costituzione, con il Parroco Don Tonino Posa ed un gruppo d’amici istituisce il primo gruppo d’Azione Cattolica Giovani, di cui ne ha fatto parte sino al suo trasferimento per motivi di lavoro. Come rappresentate del gruppo fa parte attivamente del Consiglio Pastorale Parrocchiale.
APOSTOLATO DELLA PREGHIERA
Nicla considerava la preghiera:
immedesimazione e strettissima comunione, per dono e grazia dello Spirito, con DIO e Gesù Cristo, il Verbo Incarnato. Preghiera... Adorazione, Lode, Ringraziamento, Supplica, ma quest’ultima soprattutto per gli altri; per sè quasi mai, solo...Gesù aiutami tu...mi affido a Te...che faccia sempre quello che Tu vuoi...mio Signore.
Iscrittasi sin da giovane nell’Apostolato della Preghiera, e ne fu anche segretaria, si prodigava per consentire una diffusione profonda della preghiera.
A noi diceva sempre:
«Io se non avessi alle mie spalle tutti questi volti che pregano per me, non avrei la forza, la serenità e la fede per continuare a vivere e combattere». Senza il minimo «rispetto umano» o vergogna pregava sempre in ogni circostanza e situazione. In casa, nei giorni festivi, a tavola pronta ed anche presenti altri non di casa, prima la Proclamazione della PAROLA della liturgia del giorno e la preghiera e poi si iniziava il pranzo. Credeva che le componenti di tutte le comunità divenissero una grande famiglia nella preghiera. Nicla diceva sempre: sia in salute che in malattia:
«Cara amica mia, l’unica cosa che puoi fare per me è pregare, come io farò per te …
ATTRAVERSO IL ROSARIO».
ATTIVITÀ LAVORATIVA
Come Vigilatrice, a tempo determinato, nell’Istituto Penitenziario di Forlì, sebbene svolgesse il lavoro con professionalità, si era distinta per l’elevata umanità, per i numerosi cenni alla Parola di Dio, i messaggi di speranza e di fede che donava alle detenute. Come indicato dalle testimonianze pervenute, collaborava con professionalità ed impegno nei vari uffici delle Poste Italiane di Faenza, Forlì, Biella, Bologna e Rimini.
Testimoniava con la sua fede i Valori di Cristo anche con colleghi ed utenti.
Per i colleghi che l’hanno conosciuta non in superficialità e non solo in apparenza, ma nella profondità della
FEDE, AMORE e UMILTÁ
ha lasciato un vuoto incolmabile, ha avuto il merito di aver contribuito a creare ambienti comunicativi e sereni.
Chi non se ne è reso conto e non ha conosciuto questa Nicla: quale tesoro d’insegnamento e di aiuto spirituale ha sperperato a propria utilità e gratitudine a Nicla.
TESTO DEL RETRO COPERTINA
Io penso che cosa meravigliosa è la vita «anche nei suoi aspetti terribili e la mia anima è piena di gratitudine e di amore verso Dio, per questo conoscere Dio è speranza
Nicla